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mercoledì 23 gennaio 2008

L'Orca

Fino ad oggi abbiamo parlato molto in generale del più temibile e feroce ma anche il più affascinante cetaceo che possiamo trovare negli oceani e mari di tutto il mondo: L'Orca (Orcinus orca).
Io non sono nè una scienziata nè una biologa, ma soltanto un'amante di questi cetacei quindi proverò a spiegarvi più in dettaglio la morfologia, il carattere e il comportamento di questo magnifico animale.
Come prima cosa, iniziamo con il dire che è un animale appartenente alla classe Mammiferi, ordine Cetacea, sottordine Odontoceti appartenente alla famiglia dei Delphinidae, il suo nome scientifico è Orcinus orca e viene chiamato comunemente Orca. La su classificazione risale al 1758 grazie a Linneo.


Cominciamo con il dire che l’Orca è uno dei più grandi predatori marini: può raggiungere i nove metri di lunghezza e le cinque tonnellate di peso. È uno dei cetacei più veloci e resistenti, capace di fare apnee molto lunghe a profondità notevoli (1000m).

Ha una corporatura massiccia, possente e muscolosa; la sua colorazione a panda è inconfondibile: nero brillante sul dorso e bianco candido sul ventre con una netta linea di demarcazione; Presenta una macchia temporale bianca dietro gli occhi e una striscia dietro la pinna dorsale chiamata sella, diversa per ogni Orca e consente agli scienziati di identificare i singoli esemplari; anche la faccia inferiore della coda è bianca.

Alla nascita la colorazione bianca appare gialla o arancio e mantiene questa colorazione fino ad un anno di età. Le Orche hanno un dimorfismo sessuale, infatti, maschi e femmine differiscono nella figura e formato del corpo. La prima differenza si presenta nel periodo della pubertà (tra i 10 e i 15 anni) quando i tassi di accrescimento maschili aumentano e le appendici (pinne pettorali, la pinna caudale e la pinna dorsale) cominciano a ingrandirsi.

Come adulto, il maschio può pesare quasi il doppio della femmina, fino a 6 tonnellate o più, benché possano soltanto essere alcuni piedi più lunghi. Mentre le differenze nel formato sono maggiori. La pinna dorsale è una delle caratteristiche più evidenti: nei maschi è alta fino a 1,8 m e ha un profilo triangolare; nella femmina, invece, la pinna raggiunge al massimo i 90 cm ed ha una forma falcata.

Il formato della pinna dorsale del maschio rispetto alla dimensione corporea è il più grande nei cetacei, ed è relativamente grande anche per le femmine.

Le altre appendici, le pinne pettorali e le alette della pinna caudale, inoltre differiscono fra i maschi adulti e le femmine. Sia le pinne pettorali che le alette della coda del maschio sono sproporzionatamente più grandi che nelle femmine. Nel maschio la grandezza delle alette della pinna caudale sembra essere più uno strumento di locomozione, dato che nei maschi più grandi le alette della pinna caudale cominciano ad arricciarsi verso il basso perdendo così alcune delle loro capacità nel nuoto.

Questo mammifero ha 40 – 50 denti robusti disposti su due arcate.

Come abbiamo detto, l’Orca è un delfinide cosmopolita perchè è in grado di vivere davvero ovunque, a tutte le latitudini e ad ogni profondità ed essendo il cetaceo più diffuso la si può trovare in tutti gli oceani del mondo.

Durante l'estate l’Orca giunge verso la banchisa polare, a sud o a nord, dove caccia fra i banchi di ghiaccio galleggianti, infatti sembra prediligere le zone costiere e le acque più fredde dove la varietà di prede è maggiore.

Le popolazioni maggiormente studiate sono quelle canadesi, norvegesi e della Patagonia.

La popolazione di Orche Norvegesi, si ciba principalmente di pesci ed è facile osservarla tra novembre e dicembre nel Nord Atlantico, dove, ogni inverno, le aringhe si trasferiscono nelle acque profonde e fredde dei fiordi per rallentare il loro metabolismo e preservare le energie prima di migrare 1000 chilometri più a Sud, dove deporranno le uova. Le Orche della Norvegia sono simili a quelle del Canada le quali si cibano di salmoni. Ogni branco ha un leader che è la femmina più anziana, la prole composta da giovani maschi e femmine restano nel gruppo, mentre i maschi adulti, talvolta, abbandonano il branco anche se talvolta possono ritornare ed essere nuovamente accettati. Analoga gerarchia è adottata dalle orche della Columbia Britannica, queste, come abbiamo detto, si cibano di salmoni che catturano durante il periodo di bassa marea. Talvolta gli animali più esperti emergono con il salmone in bocca ed invece di mangiarlo lo cedono ai più giovani. Una delle loro prede preferite, oltre ai salmoni, sono le balenottere minori.

A differenza di quelle Norvegesi e quelle Canadesi, le Orche della Patagonia adottano diversi modi di cacciare; infatti alcuni esemplari, molto spesso i maschi, si spingono addirittura sulla spiaggia per catturare i cuccioli di Otaria, ed una volta catturata la preda, la porta alla femmina ed ai piccoli che lo attendono al largo. Quest’ultimi, prima di cibarsene, giocano con il pinnipede, seguendo forse una lezione di apprendimento delle tecniche che dovranno eseguire in futuro.

Le Orche non sono tutte uguali, ma si distinguono in due grandi gruppi: Orche residenti e Orche Transienti. Le Orche residenti sostano tutto l'anno in una zona ben precisa, spesso vicino costa, formando gruppi familiari numerosi (detti Pod) a gerarchia matriarcale. Mostrano un’elevata curiosità verso l'uomo, avvicinandosi spesso alle barche e sollevando il muso in modo da osservare ciò che accade oltre il pelo dell'acqua (spyhopping). Sono inoltre capaci di grandi balzi fuori dall'acqua, che vengono usati per intimorire le prede, per stordirle, ucciderle, ma anche per puro divertimento e gioco.

Le Orche transienti invece si spostano molto, nuotando negli oceani, muovendosi singolarmente o in piccoli gruppi spesso composti da individui maschi.


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